Per chi non lo sapesse, il metodo Feuerstein si basa sulla Pedagogia della mediazione, dando un ruolo centrale al MEDIATORE, ovvero colui che deve avere ben presenti i criteri di mediazione durante il processo educativo e l’intervento di apprendimento mediato. Per Feuerstein i criteri di mediazione sono: “un comportamento interattivo teso alla costruzione di modificabilità cognitiva”.
I criteri di mediazione sono 12, ma i primi 3 sono i principali e non devono mai venire meno quando si attua un intervento.
ELENCO DEI 12 CRITERI DI MEDIAZIONE:
- Intenzionalità e reciprocità: la prima è la volontà da parte del mediatore di entrare in relazione con il discente, creando un setting sia fisico che emotivo adatto, attirando la sua attenzione e il suo interesse. La seconda accade quando il soggetto mediato risponde agli stimoli proposti.
- Trascendenza: essa è la capacità di trasferire ciò che viene appreso in altri contesti della vita quotidiana.
- Mediazione del significato: esso è fondamentale in un’interazione tra mediatore e discente, poiché si apprende meglio ciò a cui si riesce a dare un valore di senso.
- Mediazione del senso di competenza;
- Mediazione della regolazione e del controllo del comportamento;
- Mediazione del comportamento di condivisione;
- Mediazione dell’individualità e della differenza psicologica;
- Mediazione della ricerca, della pianificazione e del conseguimento degli scopi;
- Mediazione della sfida nei confronti di sè stessi, della ricerca della novità e della complessità;
- Mediazione della consapevolezza della modificabilità umana e del proprio cambiamento;
- Mediazione dell’alternativa ottimistica;
- Mediazione del sentimento di appartenenza alla collettività.